A Milano, all’inizio degli anni ’60, presso la Sesta Opera San Fedele, si svolgono una serie d’incontri tra i principali gruppi cattolici impegnati nell’Italia settentrionale nell’assistenza ai carcerati. L’iniziativa è promossa da alcuni dirigenti dell’Azione Cattolica Uomini giunti da Roma proprio per stringere legami tra le associazioni dei primi volontari che operavano in carcere e dare vita ad un loro coordinamento.
Alla fine dell’estate del 1967, all’Isola d’Elba, si svolge il primo raduno nazionale, al quale partecipano i rappresentanti di una trentina di enti, giunti da tutta Italia.In poco tempo il numero delle associazioni coinvolte raddoppia e il 14 settembre 1968 si da un nome al Coordinamento: “Segretariato Nazionale Enti di Assistenza ai Carcerati“.
Viene approvato lo statuto, assieme a due ordini del giorno, e nasce così il Seac, che arriva temporalmente subito dopo il Concilio Vaticano II, evento che aveva cambiato il volto della Chiesa Cattolica, lo stesso anno in cui in Italia e in Europa esplodevano le contestazioni degli studenti e degli operai. Un momento, pertanto, particolare in cui un grande desiderio di giustizia attraversava il mondo intero e le richieste di cambiamento sociale puntavano ad una società più giusta ed attenta ai bisogni delle minoranze.
Oggi, a quasi sessant’anni dagli incontri di Milano e dell’Isola d’Elba, l’intuizione decisiva dei pionieri del volontariato in carcere è ancora viva. Il Segretariato, nato nelle carceri, si è trasformato e ampliato in un Coordinamento delle stesse associazioni tutt’ora impegnate nei confronti delle persone detenute.
Sono proprio degli ultimi anni le più significative conquiste del Seac:
- una rete d’interventi non più ristretta ai soli istituti di pena ma diffusa anche nel territorio
- maggior dialogo e confronto con le istituzioni e il Governo sui problemi dell’amministrazione della giustizia
- una formazione dei volontari più qualificata e aperta anche alla dimensione politica del proprio impegno
Oggi Seac vuol dire non più e non solo volontariato penitenziario, ma volontariato impegnato a pieno titolo nella promozione della giustizia. Il Seac è stato, tra l’altro, tra le prime associazioni, ad introdurre in Italia il tema della mediazione penale, tra gli autori e le vittime dei reati, per un nuovo modello di pace sociale da raggiungere.